L’articolo offre un quadro completo ed aggiornato delle leggi che regolano l’elettrotecnica, leggi che anche un tecnico pratico, quale può essere un installatore, non può esimersi dal conoscere per svolgere razionalmente il proprio lavoro. Parte sette: L’AVVIAMENTO DEI MOTORI ASINCRONI.
7.1 – Motori con rotore avvolto
L’avviamento dei motori a rotore avvolto può essere facilitato inserendo temporaneamente sul circuito di rotore un reostato. In questo modo si aumenta la coppia di spunto e si riduce la corrente assorbita.
Alimentando lo statore di un motore con rotore avvolto, ma tenendo gli anelli e le spazzole cortocircuitate, (il che equivale ad effettuare l’avviamento con il rotore in corto circuito), si nota:
(a) la coppia motrice nell’istante dell’avviamento (coppia di spunto) corrisponde all’ordinata del punto n = 0 della curva della figura 6.17. Come si vede da tale curva, la coppia di spunto è notevolmente inferiore alla coppia massima e può anche essere minore della stessa coppia corrispondente alla potenza nominale; ne consegue che il motore può avviarsi soltanto a vuoto, oppure con una coppia resistente ridotta;
(b) la corrente assorbita è molto elevata (anche 7 volte quella nominale), perché in tale istante la tensione indotta nel rotore è massima e la macchina si comporta come un trasformatore in corto circuito (punto Pcc della figura 6.26).
Attraverso il sistema degli anelli e delle spazzole si può però modificare temporaneamente l’impedenza del circuito rotorico, inserendo delle resistenze ausiliarie. Praticamente si collega alle spazzole un reostato trifase detto reostato di avviamento (Figura 7.1). La sequenza delle operazioni da effettuare per l’avviamento del motore è la seguente: si porta il reostato nella posizione di massima resistenza e dopo aver chiuso l’interruttore di alimentazione si escludono gradualmente le resistenze, man mano che il motore prende velocità fino ad escluderle completamente.
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