L’esplosione è una reazione esotermica (con sviluppo di calore) che comporta una rapida ossidazione chimica che genera un aumento di temperatura o pressione o di entrambi le grandezze fisiche. Le esplosioni possono coinvolgere gas, vapori e polveri o miscele di polvere, gas e/o solventi infiammabili. Per miscela ibrida si intende una sospensione in aria di polvere combustibile combinata con gas, vapori infiammabili.
In molti processi industriali tra i quali l’estrazione del carbone, la fabbricazione di vernici (pigmenti e solventi), le attività farmaceutiche (principi attivi solidi e vapori organici) e di tessitura, possono essere presenti, non solo polveri combustibili o gas o vapori infiammabili, ma anche miscele ibride. Un elenco delle attività nelle quali vi può essere presenza di miscele ibride, sicuramente più esaustivo e ricco di riferimenti tecnici, è quello contenuto nel contributo, della Prof.ssa A. Di Benedetto et al., al Cap. 9 del volume n. 3 della serie “Methods in Chemical Process Safety” (1).
L’esplosione di una miscela ibrida è un fenomeno complesso correlato con una moltitudine di parametri dipendenti essenzialmente dalle caratteristiche delle polveri e gas coinvolti, dalle fonti (intensità, ritardo/durata) di accensione e dalla dinamica della combustione; per descrivere l’evoluzione dell’esplosione di una miscela ibrida Baker e Tang, nella loro pubblicazione del 1991 (2), riportano un elenco di circa quaranta parametri coinvolti in queste esplosioni.
Nel presente articolo, dopo avere richiamato le indicazioni normative sul tema, si espongono i parametri attinenti l’esplosività delle miscele ibride e i modelli matematici, attualmente disponibili nella letteratura tecnica, per la loro determinazione confrontando alcuni riscontri sperimentali con quelli ottenuti con l’applicazione delle formule.
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