FUSIBILI
Il fusibile (Figura. 17) è un dispositivo di protezione contro i sovraccarichi e i cortocircuiti caratterizzato da: rapidità di intervento (per cortocircuito), elevato potere d’interruzione, dimensioni ridotte, costo limitato. Rispetto agli interruttori automatici presenta però alcuni aspetti negativi:
• non assicura, in caso di intervento, la contemporanea interruzione di tutte le fasi del circuito con possibili conseguenze; ad esempio, in un sistema trifase un’eventuale alimentazione bifase, può danneggiare i motori;
• richiede tempi di ripristino del circuito relativamente lunghi.
Le norme CEI suddividono i fusibili per bassa tensione (< 1 000 V c.a.) in:
• fusibili per applicazioni industriali;
• fusibili per applicazioni domestiche e similari.
In relazione alla capacità di interrompere le correnti i fusibili sono classificati:
• fusibili gG per uso generale in grado di interrompere tutte le correnti fra il valore minimo che provoca la fusione dell’elemento e il valore corrispondente al potere d’interruzione nominale del dispositivo;
• fusibili gM per la protezione dei motori, in grado di interrompere tutte le correnti fra il valore minimo che provoca la fusione dell’elemento e il potere di interruzione nominale del dispositivo;
• fusibili aM per la protezione dei motori con elevate correnti di avviamento, in grado di interrompere soltanto le correnti comprese fra un determinato valore di sovracorrente e quello corrispondente al proprio potere di interruzione nominale. Le correnti di valore inferiore costituiscono una sovracorrente che dev’essere interrotta mediante un ulteriore dispositivo, ad esempio un relè termico di adeguate caratteristiche.
Grandezze caratteristiche del fusibile
Tensione nominale Un: è il valore massimo della tensione cui può essere sottoposto il fusibile. I valori normali per applicazioni domestiche e similari sono: 230-400 V;
Corrente nominale In: è la corrente che il fusibile può sopportare senza fondere e senza che si verifichino riscaldamenti anormali. Valori normali della corrente nominale sono:
2 – 4 – 6 – 8 – 10 – 12 – 16 – 20 – 25 – 32 – 40 – 50 – 63 – 80 – 100 A
Corrente convenzionale di non fusione Inf : è il valore massimo di corrente che il fusibile è in grado di sopportare per un tempo determinato senza fondere (Tabella 6). Corrente convenzionale di fusione If: valore minimo di corrente che determina la fusione dell’elemento entro un intervallo di tempo determinato (Tabella 6);
Potere d’interruzione: valore massimo di corrente che il fusibile è in grado di interrompere in condizioni specificate (Tabella 6).
Per i fusibili ad uso domestico le norme richiedono un potere di interruzione non minore di 6 kA.ù
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