In due articoli, che ho riletto, dedicati ai cavi in parallelo, non si cita mai la parola “trasposizione”, che al contrario si cita più volte nel Commento all’articolo 523.6 dal titolo “Cavi in parallelo” della Norma CEI 64-8. Riportiamo in figura 1 e in figura 2 il testo del Commento dell’articolo 523.6 della Norma CEI 64-8 e la tabella cui il testo del Commento fa riferimento. Il tecnico progettista preparato, che leggesse gli articoli, che ho recentemente riletto, e insieme il contenuto dell’articolo 523.6 della norma e in particolare del suo Commento, vi troverebbe una qualche contraddizione ingiustificata, per qualcuno anche fonte di dubbi.
Ciò soprattutto per il fatto che nel settore elettrico per il tecnico “trasposizione” è il termine che si usa nella disciplina degli Impianti Elettrici per indicare una ben determinata operazione. Questa si attua in genere, ma non solo, sui conduttori lungo le linee elettriche trifasi aeree, al fine di ridurre lo squilibrio, sgradito, delle cadute di tensione, quando apprezzabili, nelle tre fasi delle stesse. Essa consiste nel far in modo che ciascun conduttore di fase occupi lungo la linea elettrica posizioni identiche a quelle occupate dalle altre due fasi (1).
Tale aspetto non sembra infatti direttamente legato al problema che il progettista deve risolvere per garantire la migliore uniforme ripartizione della corrente totale nei singoli rami del parallelo, che si propone di attuare. Negli articoli, che ho riletto, non si parla mai di “trasposizioni”, ma si offrono effettivamente orientamenti solo sulla configurazione/disposizione, con cui si devono posare i conduttori uno appresso all’altro, a formare il circuito, quando si prevede di utilizzare più cavi in parallelo per ciascuna fase. Le indicazioni date non trovano invero una facile e diretta giustificazione.
Giocano al riguardo i coefficienti di autoinduzione di ciascun conduttore del parallelo e i coefficienti di mutua induzione sempre di ciascun conduttore del parallelo in relazione a tutti i conduttori circostanti (2). Si tratta di orientare il progettista sulle configurazioni/disposizioni/successioni, con le quali posare uno accostato all’altro i conduttori unipolari non avvolti a spirale, delle tre fasi del sistema sulla struttura di supporto (canala aperta, chiusa, passerella, ecc.). Ad esempio per due conduttori per fase da porre in piano una sequenza consigliata è L1, L2, L3, L3, L2, L1, quando le fasi sono indicate con L1, L2 e L3.
Questa configurazione/disposizione da applicare ai sei conduttori di fase non sembra aver niente a che fare con la “trasposizione” dei conduttori tecnicamente intesa e due volte richiamata nel Commento. In effetti nella figura presente nel Commento sono rappresentate cinque soluzioni (Figura 2), relative a 2 o 3 cavi in parallelo per fase. Le stesse sono proposte come le migliori anche negli articoli, che ho riletto. Ripetiamo che queste ultime sono presentate semplicemente come disposizioni da assegnare ai conduttori che sembrano doversi mantenere lungo tutta la conduttura senza alcuna “trasposizione”.
In questa situazione non saprei che risposta dare ai numerosi dubbi/domande che mi pungolano quando leggo il testo (4 righe) del Commento all’art. 523.6 (Figura 1). Ad esempio:
1. perché il testo usa l’espressione “prendere disposizioni particolari”, che non sembra del tutto confacente? Forse meglio “prevedere disposizioni particolari”?
2. perché il testo normativo usa il termine “trasposizioni” due volte senza che ne sia data anche nella relativa figura 2, cui si fa riferimento, una convincente diretta rappresentazione? Infatti in figura 2 si offre la rappresentazione delle configurazioni da assegnare nella posa dei conduttori di fase sul piano, che li sostiene (canali aperti, canali chiusi, passerelle, ecc.), e niente di più;
3. il testo del Commento stesso sembra dare ragione ai nostri dubbi; si scrive infatti quanto segue: La figura indicata di seguito fornisce alcuni esempi di tali trasposizioni. Pare al riguardo doversi chiedere:
a. La Figura indicata nel seguito…. non sembra certo una espressione felice, meglio sicuramente “La figura sotto riportata”;
b. mentre nel testo si dice che si forniscono alcuni esempi di tali trasposizioni, nella figura, cui ci si riferisce, si titola quanto rappresentato con “Disposizioni dei conduttori (fasi L1, L2, L3)“, che ci pare invero più appropriato e corretto;
c. cosa si intende per “raccordi” (dei conduttori?) che devono essere “identici e montati allo stesso modo”?
4. è sufficiente disporre a spirale i cavi unipolari (L1, L2, L3) di ogni terna di cavi per ridurre di molto lo squilibrio delle correnti nei conduttori della stessa fase? O devono essere disposte a spirale tutte le terne di cavi utilizzate nel parallelo? Il passo della spirale deve essere lo stesso? Quando si utilizzano cavi tripolari accostati si deve controllare che la disposizione delle fasi prevista nell’ultima riga della tabella di figura 1 sia attuata?
Sembra chiara l’attenzione/cura non del tutto adeguata alla stesura del testo del Commento, sul quale ci siamo soffermati solo per incuriosire inizialmente i lettori sul tema certamente interessante, quanto forse poco approfondito, dello studio del comportamento dei cavi in parallelo. Tema questo che sarà, confido, ripreso prossimamente. Personalmente mi sono fatto un’idea precisa di come si sia pervenuti ad un testo così poco chiaro del Commento all’articolo 523.6 della Norma CEI 64-8. Si è confuso inaspettatamente, creando perplessità e confusione, il termine “trasposizione” con il termine “disposizione”?
Quel che però ancor più sconcerta è il dover constatare come questo testo, che ci pare almeno inappropriato, possa essere stato pubblicato senza modifiche in più edizioni successive. Se vale la distinzione tra trasposizione e disposizione dei conduttori, che ho proposto, pare proprio che non sempre venga effettuato un controllo efficacie di quanto viene pubblicato. L’importante valenza del documento non lo meriterebbe.
CONCLUSIONI
Pur nella consapevolezza che molti sono i fattori che possono renderne difficoltoso il lavoro della produzione e messa a punto dei contenuti della norma tecnica, dalle considerazioni sopra esposte ne risulta un forte invito rivolto a tutti gli esperti ed utenti della norma a vigilare su quanto viene continuamente pubblicato, al fine di pretendere che con maggiore costanza ne sia mantenuto alto, come dovuto, il livello e si provveda al suo tempestivo miglioramento quando necessario.
(1) La trasposizione lungo una linea elettrica aerea eseguita con conduttori nudi consiste nel far in modo che ciascuna fase occupi posizioni lungo la linea elettrica identiche a quelle occupate dalle altre due fasi. Una fase per un terzo della lunghezza si troverà da un lato, per un secondo terzo in mezzo tra le altre due fasi e per il terzo ultimo terzo sul rimanente lato. I conduttori delle tre fasi sono sostenuti dagli isolatori sullo stesso piano ad una identica altezza dal suolo.
(2) Si badi bene che la mutua induzione può essere dovuta a conduttori di circuiti distinti da quello in esame. Se non curata la posa dei cavi di tali distinti circuiti nelle condutture elettriche la forza elettromotrice da questi indotta nei conduttori o nelle spire formate dai cavi in parallelo dei circuiti in esame assume valori tali da modificare non poco la loro impedenza, creando disuniformità nelle cadute di tensione e tali da indurre correnti di circolazione nelle spire molto intense, con il risultato di caricare ulteriormente in misura significativa i conduttori in parallelo.