Strumento per la misura della frequenza (Hertz) esistente in circuito elettrico. I frequenzimetri sono degli strumenti che debbono essere collegati in parallelo alla linea (va inserito come se fosse un voltmetro). Sullo strumento è sempre presente il valore della portata voltmetrica dello strumento medesimo, che rappresenta la massima tensione di alimentazione. Se il circuito interessato alla nostra misura è a bassa tensione (fino a 1 000 V) si usa utilizzare il frequenzimetro in inserzione diretta (cioè direttamente inserito nel circuito), se la tensione di esercizio è superiore, si usa inserire il nostro strumento in inserzione indiretta (cioè attraverso un “trasformatore di tensione”). I frequenzimetri sono completamente insensibili alla tensione di alimentazione, ma alimentare un frequenzimetro possono distinguersi in : frequenzimetri a lamelle, che si basano sul principio della vibrazione libera di un corpo rigido (risonanza meccanica); frequenzimetri analogici a indice (strumenti elettrodinamici a risonanza elettrica), composti da una bobina fissa, che genera un campo magnetico, ed un equipaggio mobile formato da due bobine identiche incrociate e fisse tra di loro e all’asse dell’indice; frequenziometri digitali, che utilizzano un contatore sincronizzato con un orologio interno (costituito da un al quarzo), il quale totalizza il numero di eventi che si verificano oscillatore in un certo intervallo di tempo, allo scadere del quale il valore del contatore viene visualizzato sul display ed il contatore azzerato, per poter effettuare un nuovo conteggio.